CAVALLO
Mammifero perissodattilo, quadrupede, che svolse una funzione determinante nel corso della storia umana. Già preda ambita per i cacciatori del neolitico, la sua domesticazione fu difficoltosa: in particolare l'uso del morso anziché dell'anello con cui si dominavano i bovidi presupponeva soluzioni tecniche avanzate, possibili solo nell'età del bronzo. La domesticazione del cavallo può essere collocata intorno al 3000 a.C. nell'Asia centrale. La prima utilizzazione avvenne come cavalcatura, e ciò permise lo sviluppo di società di allevatori nomadi: la mancanza di staffe e la sella rudimentale (per lo più una pelle di pecora) richiedeva però molta abilità da parte del cavaliere. Nella Mesopotamia e in Siria il cavallo fu utilizzato come cavalcatura a partire dal XIII secolo a.C., ma già dal IX la cavalleria, assira prima e persiana poi, svolse una funzione militare primaria. Nel frattempo si era trovata una tecnica per aggiogare il cavallo al carro. Questo divenne mezzo di trasporto individuale veloce e segno di distinzione sociale nel corso dell'antichità classica, quando il cavallo fu raramente utilizzato come forza motrice in agricoltura. Oggetto di continua e intensa selezione, l'animale fu elemento determinante nell'espansione della civiltà araba, mongola e feudale europea, quando i movimenti di popolazione, la rapidità e imprevedibilità dei movimenti di truppe ne esaltarono la funzione, stabilendo una vera simbiosi uomo/animale. Fra il IX e l'XI secolo d.C. vennero messe a punto soluzioni tecnologiche che ampliarono profondamente le possibilità d'uso del cavallo. L'applicazione anche al cavallo del collare rigido permise di trasformare lo sforzo dell'avanzamento in potenza di traino. Lo sviluppo di questa tecnica portò, molto lentamente, all'impiego del cavallo anche nell'agricoltura. Sempre intorno al IX secolo risale l'introduzione dei ferri documentata in Siberia, nella zona del fiume Jenisey; in Europa il loro uso si diffuse dal XIII secolo, quando il cavallo sostituì i bovini nel lavoro pesante nelle campagne e nell'attività di diboscamento e messa a coltura di nuovi terreni. L'introduzione della staffa perfezionò la simbiosi fra cavallo e cavaliere, trasformandoli in vera macchina da guerra, protagonista di un'intera stagione culturale (cavalleria). Assente nel continente americano dal quaternario, il cavallo vi fu reintrodotto dagli spagnoli ambientandosi rapidamente sull'altopiano messicano e successivamente nelle pianure nordamericane, dove fu utilizzato dalle tribù nomadi di cacciatori di bisonti, che così mutarono sensibilmente i propri sistemi di caccia e di vita. L'utilizzazione delle razze di cavalli da tiro e da lavoro nell'agricoltura europea e nordamericana proseguì fino alla meccanizzazione. Parallelamente la cavalleria mantenne un ruolo di primaria importanza all'interno degli eserciti fino a tutto il XIX secolo. Nel corso del Novecento l'impiego del cavallo si restrinse all'ambito sportivo e del tempo libero.

R. Villa

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